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La truffa del finto hacker che chiede un riscatto in bitcoin

Vi sono arrivate e-mail che vi chiedono soldi, asserendo che vi hanno hackerato l’account? La Polizia Postale suggerisce: non pagate nulla e mantenete la calma. E’ in corso, infatti, una massiccia attività di spamming ad opera di un gruppo internazionale di criminali.

Questa truffa è tornata di moda e moltissimi clienti ci hanno contattato per chiedere informazioni. Funziona così: una email ci comunica che il nostro account sarebbe stato hackerato attraverso un virus mentre venivano visitati siti. Segue la minaccia di divulgare alla nostra mailing list il tipo di sito visitato e il ricatto attraverso una richiesta di denaro in criptovaluta.

Queste email sono identiche ad altre centinaia di migliaia, inviate negli ultimi mesi a utenti casuali in tutto il mondo.  Anche se ne è stato parlato ampiamente in TV e su ogni mezzo di comunicazione è sempre bene chiarire le co.  La Polizia Postale italiana ha recentemente pubblicato un articolo a riguardo e assicura che si tratta di una truffa

Il criminale invia email facendo credere di avere informazioni che ci riguardano, nel grottesco tentativo di convincere i malcapitati. Usano ogni informazione o paura per convincerci e scrivono in un buon linguaggio grammaticale. E’ un clamoroso bluff! Non pagare assolutamente alcun riscatto, perché queste persona non hanno nessuna delle informazioni di cui parlano.

In queste email l’aspetto tecnico del pagamento del riscatto, dimostra che è tutto un fake: le mail di ricatto contengono tutte lo stesso indirizzo bitcoin per es. 1LXxZyP7CKybaXA6jELu5YJ6UQzbdZz8RP, per quanto talvolta cambi, ripetendosi però identico tra gruppi di destinatari. Se la richiesta di riscatto fosse reale, i delinquenti dovrebbero richiedere gli stessi dati di un bonifico bancario e tutti i dati di pagamento sarebbero tacciabili.

In alcuni casi le email sembrano inviate dal nostro stesso indirizzo email, o con mittente la famosa azienda fornitrice nazionale.  


Come fanno ad avere i miei dati?

Su internet è facile trovare tutto su di noi. Negli ultimi 20 anni molti siti web ci hanno richiesto nome, indirizzo, telefono, email, informazioni su noi stessi, chi sono i membri della famiglia o gli amici, addirittura password per semplificare la navigazioni su web.  Tutti questi dati che avete immesso nel computer e sui siti sono spesso stati venduti a vostra insaputa o in alcuni casi trafugati da vecchi Server (è clamoroso il furto su Yahoo avvenuti a scapito di 500.000 nominativi avvenuto alcuni anni fa, che fine hanno fatto i dati degli utenti?).
Tutti questi dati sono spesso usati per tentare di contattarvi e convincervi: come facevano a sapere il mio indirizzo di casa? lo hanno preso da facebook! come facevano a sapere il mio cellulare? lo ho scritto su un sito al momento della registrazione. E molti altri esempi via discorrendo…
E’ chiaro come tutte queste informazioni girano su web e sono purtroppo nelle mani sbagliate, è inutile in questa occasione darvi i precisi dettagli di come ottengono e manipolano i dati, ma è proprio per evitare questi avvenimenti che la legge ha creato il GDPR e sta piano piano obbligando persone e aziende a seguire un metodo ordinato e tecnico.

Cosa fare allora per dormire sogni tranquilli?

  • Chiedete ai vostri tecnici di computer se la rete è protetta da un buon Router/Firewall;
  • Proteggere sempre i vostri computer con password di accesso, anche quelli vecchi dovrebbero avere sempre una password;
  • Non utilizzare mai la stessa password per più profili, computer, cellulare, etc. e nel dubbio usate frasi intere o parole strane che solo la vostra audace immagine può ricordare.

Attenzione ai virus

Dobbiamo tenere presente, che riuscire ad installare virus informatici capaci di assumere il controllo dei nostri dispositivi può avvenire soltanto se i criminali informatici abbiano avuto disponibilità materiale attraverso il cosiddetto phishing informatico. Non cliccare, quindi, su link o allegati di posta elettronica sospetti.

Vi ricordo che tutti i servizi email sono dotati di antispam e antivirus, e di sistemi che provengono intrusioni informatiche.  Se avete dubbi o perplessità vi preghiamo di contattare i tecnici informatici che seguono i vostri computer, oppure se siete in difficoltà potete telefonarci.

Per maggiori informazioni vi invito ad approfondire questi Link:

  • Governo Italiano: http://www.interno.gov.it/it/notizie/chiedono-soldi-perche-vi-hanno-hackerato-mail-e-truffa
  • Bufale.net: https://www.bufale.net/home/bufala-email-con-account-hackerato-e-richiesta-riscatto-in-bitcoin-la-polizia-postale-avverte/
  • Consumatori.it https://www.consumatori.it/telefonia/email-truffa-siti-porno/
  • Macity.net https://www.macitynet.it/ricatto-arriva-via-mail/
  • Wired https://www.wired.it/internet/web/2018/09/20/truffa-hacker-bitcoin-video-intimi/


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