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Accessibilità digitale: siti web alla portata di tutti dal 2025
Nel 2025 le nuove linee guida Agid sull’accessibilità digitale della Direttiva Europea: cosa cambierà per utenti e aziende?
L’EEA – European Accessibility Act, ovvero la direttiva UE 2019/882 del 17 aprile 2019 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, impone a produttori e fornitori l’adeguamento a partire dal 28 giugno 2025.
Per fare alcuni esempi, saranno coinvolti: servizi di comunicazione elettronica (es. whatsapp), terminali di pagamento, siti web o app relativi a servizi di trasporto, bancari o di commercio elettronico.
L’Italia dispone già di una normativa relativa, inter alia, all’accessibilità digitale (la cd. “Legge Stanca”), che impone alcuni obblighi alle pubbliche amministrazioni e ai privati che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a cinquecento milioni di euro.
- Dal 2009 i siti web della Pubblica Amministrazione sono stati resi accessibili con la prima Legge Stanca
- Dal 2022 il primo archivio nazionale dei siti web accessibili
- 2025 la regolamentazione interesserà anche le aziende private
Le modalità di attuazione degli obblighi fissati dalla Legge Stanca sono indicate nelle linee guida dell’AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, che, nella formulazione degli scorsi anni riguardava unicamente le società della pubblica amministrazione, sono rivolte alle pubbliche amministrazioni: le nuove linee guida dovrebbero essere emanate nel corso del 2022, cosicché anche i privati si adeguino, con sanzioni previste fino al 5% del fatturato.
Scadenze degli adempimenti di accessibilità in Italia:
- 23 settembre di ogni anno – le pubbliche amministrazioni devono pubblicare la dichiarazione di accessibilità sul portale AGiD
- 23 settembre di ogni anno – i soggetti erogatori privati devono depositare la dichiarazione di accessibilità AGiD (in vigore dal 2022)
- 28 giugno 2025: le imprese private devono rendere il loro sito web pienamente accessibile.
Cosa rende un sito accessibile?
Rendere un sito web accessibile significa permettere l’accesso all’informazione contenuta nel sito anche a persone con disabilità fisiche di diverso tipo. Quindi l’accessibilità è essenziale per coloro che vogliono creare siti web e applicazioni di qualità che siano fruibili a tutti.
Si stima che il 15% della popolazione sia affetto da disturbi fisici: età anziana, visibilità, mobilità, capacità di comprensione. Un nuovo sistema di accessibilità dei siti web consentirà di aumentare la visibilità delle Aziende e la possibilità per tutti di usufruire dei loro servizi.
- Un sito web accessibile consente di essere letto dai computer per non vedenti
- E’ organizzato per essere comprensibile anche a chi non ha conoscenze tecniche (per intenderci, senza dover essere un mago del computer)
- E’ disponibile una versione semplificata senza animazioni o effetti speciali
A chi si applica la normativa sulla accessibilità
La normativa sull’accessibilità si applica principalmente a:
- Pubbliche amministrazioni e altri enti pubblici che forniscono servizi digitali.
- Aziende private che offrono servizi pubblici (ad esempio, trasporti, energia, telecomunicazioni).
- Soggetti privati con un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, che offrono servizi al pubblico tramite siti web o app mobili.
NOTA: la Direttiva (UE) 2019/882 (European Accessibility Act) prevede delle esenzioni per le microimprese, definite come quelle imprese che impiegano meno di 10 dipendenti e il cui fatturato annuo o bilancio totale non supera i 2 milioni di euro.
La normativa sulla accessibilità dei siti pertanto non si applica ai siti di queste aziende.
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