L'universo creativo del regista Tim Burton è approdato al Design Museum di Londra, che ospiterà…

L’arte nel secolo di Musk
In un mondo dove la tecnologia sembra prendere il sopravvento, l’arte rischia di perdere la sua voce.
Non è più quella forza che ci scuote e ci fa riflettere, ma si trasforma in qualcosa di carino da appendere al muro o da usare per vendere prodotti. Sembra che solo la tecnologia possa dirci cosa significa il futuro, mentre l’arte guarda al passato.
“Ascoltiamo Bach come musica di fondo in cucina” senza conoscere il significato culturale della sua arte.
Ma non è finita. C’è un’altra strada: quella della resistenza. Come chi combatte in silenzio, l’arte può tornare a farsi sentire. Invece di cercare di cambiare il mondo, può testimoniare la sua fragilità, le sue contraddizioni. Può diventare un modo per vedere il “deserto” che ci circonda, per usare una metafora, per mostrare l’abisso che a volte sentiamo dentro.
Nonostante tutto, l’arte deve continuare a esistere, a esprimersi. Anche se sembra inutile, anche se non cambia nulla, come diceva un poeta, “scrivi”. Perché in questo modo, l’arte può diventare una forma di resistenza silenziosa, un modo per dare un senso al nostro tempo, anche quando sembra non averne.